BELPASSO – Da 3 anni esatti Daniele Motta è il sindaco di Belpasso. Tre anni “al servizio di Belpasso”. Il primo cittadina fa il punto sul suo mandato.
Ecco l’intervento integrale.
Il 13 giugno di 3 anni fa venivo ufficialmente proclamato sindaco di Belpasso, e non passa giorno in cui non senta la responsabilità di questo ruolo e il relativo bisogno di parlare ai miei concittadini con franchezza e onestà. Sempre. Senza nascondere le difficoltà che sono parte integrante di un ruolo così delicato soprattutto quando si vuole fare ciò che è giusto, perché fare ciò che è giusto spesso costa doppia fatica.
Sono stati 3 anni intensi di attività amministrativa e di interventi sul territorio, metà dei quali vissuti con l’emergenza preponderante di una pandemia mondiale.
Ho iniziato a servire il mio paese prefiggendomi diversi progetti e ho sempre agito avendo le idee chiare su come “fare” e su quali fossero gli obiettivi principali per mantenere e incrementare a Belpasso una buona qualità della vita, a 360°.
Sono stato, tuttavia, sempre consapevole di non poter soddisfare le aspettative di tutti, sapendo che tutto ciò che viene fatto non sarà mai abbastanza per la città e i cittadini; essere sindaco, del resto, vuol dire anche scegliere e decidere tenendo in considerazione le reali priorità e la miglior soluzione per l’intera comunità, forse scontentando qualcuno e senza farsi prendere dall’onda emotiva generale.
E di soluzioni ne abbiamo prese parecchie, soprattutto per mantenere, e ove è stato possibile migliorare, tutti i servizi, sebbene con risorse e personale insufficienti e nonostante la pandemia, quando non c’era un protocollo comportamentale a cui rifarsi.
Coadiuvato dalla mia squadra di assessori e consiglieri perseguiamo ogni giorno una scaletta di priorità, senza sosta, tenendo sempre ben a mente la necessità e l’importanza di seguire un metodo di lavoro che guardi al di fuori degli ambiti comunali. Perseguire, infatti, gli interessi della comunità significa, oggi più che mai, perseguire gli interessi di un territorio più ampio composto da reti e relazioni tra Comuni e Istituzioni. La sinergia tra enti, così come tra enti e associazioni, il dialogo costante e operativo, diventa, dunque, fondamentale per la buona riuscita di qualunque progetto, ed io ne sono un convinto sostenitore.
Per i due restanti anni di mandato auguro alla mia Belpasso di lasciare per sempre questa sorta di apatia e rassegnazione civica causate dalle conseguenze del Coronavirus e da tutte le insicurezze sulle prospettive future personali e sociali che questo virus ci sta provocando ed abbracciare con ostinazione una visione che non può prescindere da un ruolo forte degli enti locali come promotori di legalità, coesione sociale e progresso.
Essere un’istituzione politica, avere l’onore di essere il vostro sindaco per me vuol dire “non girarsi dall’altra parte”, non essere indifferente dinanzi ai più sfortunati, ai problemi, alle necessità dei giovani, delle famiglie, dei lavoratori. Non è facile ma con l’aiuto di Dio niente è impossibile e ho fiducia che continuare a lavorare pensando solo ed esclusivamente al bene dei miei concittadini, come una sorta di missione civica, continuerà a portare ulteriori e migliori frutti.
Daniele Motta, sindaco di Belpasso