CAMPOROTONDO ETNEO – «Il Sindaco di Camporotondo Etneo Filippo Rapisarda, prima di emettere un’ordinanza e in questo caso a danno prevalentemente di cani e gatti dovrebbe conoscere la normativa nazionale o ancora meglio la Costituzione italiana che all’articolo 2 così recita: “Lo Stato riconosce la libertà di ogni individuo singolo od associato di provvedere al benessere degli animali presenti sul territorio cittadino, quale strumento che favorisce lo sviluppo della personalità, la convivenza nella diversità e la socializzazione soprattutto nelle fasi dell’infanzia e della vecchiaia”.
A parlare è Alfio Lisi, portavoce di Free Green Sicilia, attraverso una nota stampa inviata giorni addietro alla nostra redazione, a seguito di un ordinanza varata dal sindaco del Comune etneo che ha disposto il divieto per i cittadini di somministrare cibo agli animali randagi, autorizzando tale attività esclusivamente ad operatori accreditati dal Comune.
«Inoltre – continua il portavoce – la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, proclamata il 15 ottobre 1978 presso la sede dell’UNESCO a Parigi, con la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 1987, riconoscono alle specie animali non umane il diritto ad un’esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche. Per non parlare qui delle leggi e regolamenti nazionali e regionali sugli animali d’affezione, e non, che vivono sia in famiglia che in modo libero o selvatico».
«Sarebbe già bastato da parte del Sindaco – continua Alfio Lisi – conoscere tali principi inviolabili per evitare di emanare un’ordinanza illegittima che rischia invece di legittimare chi gli animali non tollera fino ad avvelenarli e comunque ad eliminarli. E la stessa fine potrebbero fare tutti quei cani e gatti che vivono in modo libero in città ovvero morire di fame e di sete, cosa che non accadrà grazie ai cittadini di Camporotondo che legittimamente e liberamente, ovvero nel rispetto della legge, continueranno a soddisfare gli aspetti naturali di sopravvivenza di tali esseri viventi a quattro zampe offrendo loro del cibo e dell’acqua nel rispetto della convivenza civile. Pertanto Free Green – conclude Lisi – chiede al Sindaco nel rispetto della normativa vigente, e della sensibilità dei suoi concittadini, l’immediato ritiro della ordinanza in questione nel rispetto del D.P.R. 31 marzo 1979, al quale spetta la vigilanza sull’osservanza delle leggi e delle norme relative alla protezione degli animali sul suo territorio».