Acitrezza, in manette due scafisti: chiedevano 10mila euro a migrante

Catania – La Procura Distrettuale della Repubblica di Catania ha coordinato le attività svolte dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza di Catania che hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto:

  1. IARMAK Vladimir nato in Russia (cl. 1960)
  2.  PARYHIN Yevhen nato in Ucraina (cl.1999)

in quanto gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

IL PROVVEDIMENTO
Il provvedimento restrittivo in parola é scaturito dalle attività investigative eseguite in occasione dell’arrivo, intorno alle ore 2.30 dello scorso 14 ottobre, nel litorale ionico all’altezza di Acitrezza, di 84 migranti di varie nazionalità, che si trovavano a bordo di un veliero incagliatosi nelle rocce.

A seguito della segnalazione della Guardia Costiera di uno sbarco autonomo di migranti che si stavano allontanando nelle vie limitrofe, é intervenuto personale della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, per provvedere alle consuete attività di identificazione, foto-segnalamento nonché alle prime incombenze di carattere sanitario.

DENARO IN CONTANTE
Il personale della Squadra Mobile, a seguito di una nota diramata dalla Sala Operativa della Questura etnea, grazie a quanto segnalato dagli operatori di Frontex presenti sul posto nell’ambito delle attività di accoglienza dei migranti, ha intercettato a bordo di un autobus turistico in transito per le vie centrali di Catania due soggetti russofoni, trovati con zaini contenenti, tra l’altro, cellulari, un satellitare, indumenti bagnati e danaro in contante.

Sulla scorta degli elementi acquisiti sono stati escussi alcuni testimoni dell’evento migratorio, dalle cui dichiarazioni é emerso che i soggetti rintracciati, identificati per IARMAK Vladimir e PARYHIN Yevhen erano i componenti di un’organizzazione più ampia; gli stessi avevano condotto il veliero dalla Turchia (segnatamente da Bodrum) sino alle coste sicule.

10.000 EURO COME CORRISPETTIVO
Dalle dichiarazioni rese dai migranti e dal materiale posto sotto sequestro e che dovrà essere dettagliatamente analizzato appare ragionevole ritenere che il veliero, partito dalla Turchia qualche giorno prima, per ragioni allo stato non conosciute si sia incagliato. Inoltre, è emerso che i trafficanti, approfittando delle situazioni di estrema vulnerabilità dei migranti – per lo più afgani, iracheni e siriani – hanno aumentato i prezzi del viaggio clandestino, chiedendo come corrispettivo addirittura 10.000,00 euro a persona.

IN CARCERE
Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati, IARMAK Vladimir presso la casa circondariale di Termini Imerese, PARYHIN Yevhen presso quella di Enna, a disposizione dell’autorità giudiziarie competente, e su richiesta il Gip di Catania ha convalidato il fermo ed emesso contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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