CATANIA – La grave situazione di disagio che da mesi stanno vivendo i centri etnei colpiti dall’incessante caduta di cenere vulcanica è stata al centro del vertice convocato dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, al PalaRegione di Catania, con il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, l’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri, e il coordinamento dei presidenti di Consiglio comunale dell’area metropolitana di Catania.
Presenti all’incontro, oltre al sindaco della Città metropolitana di Catania, Salvo Pogliese, anche i primi cittadini dell’area pedemontana etnea.
«La prossima settimana l’Unità di crisi nazionale di Protezione civile si riunirà in Sicilia, su mia richiesta, per fare il punto sulla situazione dei danni causati dalla cenere vulcanica, fenomeno che pare purtroppo non essere destinato ad esaurirsi nello spazio di pochi giorni e che crea una condizione di disagio indescrivibile per gli abitanti dei centri maggiormente colpiti. Noi – ha dichiarato il presidente Musumeci – abbiamo la necessità di garantire la rimozione della cenere vulcanica nel più breve tempo possibile e di intervenire anche sui privati. E, quando dico noi, intendo lo Stato. Ecco perché a Roma chiederemo una norma che consenta di finanziare l’attività di intervento a sostegno degli enti locali, dei privati e delle imprese. La stessa cosa chiederemo al Parlamento regionale».
«Da Roma arriva l’impegno della Protezione civile nell’erogare 5 milioni di euro per far fronte alle richieste dei sindaci. Il primo milione – ha aggiunto Musumeci – lo abbiamo già accreditato come Regione. Pensiamo di individuare, a breve, altre risorse per creare un fondo con contratto aperto in modo che i Comuni possano accedervi direttamente ed accelerare così le procedure. Siamo tutti mobilitati per ridurre al minimo gli effetti devastanti di questa situazione».
Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema del contrasto agli incendi che già questa mattina era stato al centro del vertice, in videoconferenza, con l’Unità di crisi nazionale chiesto dal presidente Musumeci. Proprio durante il vertice si è discusso della possibilità di richiedere ulteriori unità dell’Esercito in Sicilia, questione che sarà sottoposta, per competenza, al ministero della Difesa.
«Molti focolai sono di origine dolosa, altri sono causati dalla distrazione e dalla irresponsabile condotta dei proprietari dei fondi non coltivati o abbandonati – ha continuato Musumeci. La campagna antincendio in Sicilia è partita e stiamo usando ogni mezzo a disposizione. Abbiamo utilizzato tre canadair dello Stato e tutti e otto gli elicotteri della Regione, abbiamo mobilitato a terra tutti gli uomini della Forestale e dell’antincendio. Anche su questo tema la prossima settimana incontreremo l’Unità di crisi nazionale. I piromani sono in piena attività e contro questi delinquenti – non ho difficoltà a dirlo – ci vorrebbe il carcere a vita, perché il danno che fa un piromane al patrimonio botanico, boschivo, alla flora, alla macchia mediterranea è enorme. In un attimo si distrugge ciò che la natura ha creato in 40-50 anni».