CATANIA – Sono il ligure Gabriele Pace e la polacca Edyta Lewandowska i vincitori di una spettacolare e “velocissima” Supermaratona dell’Etna, andata in scena ieri (dopo lo stop causato dalla Pandemia dello scorso anno) per la sua XIV edizione. La manifestazione, organizzata da Etna Trail ASD e inserita nel calendario nazionale ACSI, è stata dedicata a Mariano Malfitana, ideatore dell’evento, scomparso prematuramente lo scorso mese di aprile.
43 chilometri in perenne salita, con il via dalla spiaggia di Marina di Cottone, l’attraversamento dei comuni di Fiumefreddo, Piedimonte Etneo e Linguaglossa, il transito dalla Mareneve fino a Piano Provenzana. Poi gli ultimi dieci chilometri sul sentiero sterrato, che conducono fino all’osservatorio astronomico a quota 3000 metri, quelli che possono cambiare le sorti di una gara, quelli imprevedibili, dove ti ritrovi a combattere oltre che con la stanchezza anche con i capricci del clima. E ieri sua maestà Etna i capricci li ha fatti davvero, accogliendo gli atleti con una livrea bianca (la neve caduta il giorno prima) e accompagnandoli lungo la scalata con freddo, nebbia e nevischio seppur a tratti, il tutto condito con una ennesima, lieve, attività parossistica. Un’ambientazione “naturale” che ha reso “unica” la gara.
La gara: vittoria meritata e cercata per Gabriele Pace (fresco di PB alla recente maratona di Milano con 2h23’38). L’atleta, tesserato per la Delta Spedizioni, ci aveva già provato nel 2019 con poca fortuna; ieri la gara perfetta, una progressione che gli ha consentito, di staccare nel momento decisivo della sfida, il suo compagno di viaggio, il cusiano Riccardo Borgialli, andando a vincere con un tempo vicino al record della manifestazione, 3h40’05. Arrivo in lacrime per Pace, immensa felicità e la consapevolezza, lo ha ribadito nelle sue prime parole, di essersi tolto qualche sassolino dalla scarpa.
Al secondo posto con quattro minuti di distacco Riccardo Borgialli (3h44’08) della Sport Project VCO, che vestirà la maglia della nazionale azzurra ai prossimi Campionati Mondiali di corsa in montagna e trail, in programma a Chiang Mai (Thailandia); terzo il romagnolo Lorenzo Lotti volto ormai noto in Sicilia per avere vinto due volte la Maratona di Catania, che ha chiuso in 3h56’32 . Quarto il vincitore del 2018 il francese Joris Kiredjian, regolare come sempre, in 3h58’27. I primi quattro tutti sotto le quattro ore.
Subito dietro il transalpino, il primo dei siciliani l’atleta di casa vincitore dell’edizione di due anni fa Francesco Mangano (Just Triathlon & Cycling) in 4h00’45 (diciotto minuti in meno rispetto al tempo che gli aveva consentito di vincere nel 2019). In tutto sono stati 249 gli uomini che hanno completato la gara.
Dominio assoluto nella gara femminile con la polacca Edyta Lewandowska che ha fatto il vuoto sin dalle prime battute. La vincitrice nella distanza dei 94 km. dell’edizione 2019 dell’Etna Trail e fortissima mezzofondista ad inizio di carriera, ha concluso la sua scalata preceduta da soli 8 colleghi uomini, con il tempo di 4h14’10 . Alle sue spalle, una conferma, l’ungherese Agnes Korodi distaccata di quasi 35 minuti (4h49’06).Terza Francesca Scribani (Atletica Cortina) in 4h55’44, quarta Angelica Piccolo (Acsi) in 4h59’34, quinta Lara La Pera (Marathon Misilmeri) in 5h22’41, già quattro volte sul gradino più alto del podio della Supermaratona dell’Etna. 44 le donne al traguardo.
A fare da corollario alla 0-3000, la particolare Super Round&Trip con gli atleti che, partiti da quota 1800, hanno raggiunto l’Osservatorio per poi percorrere la discesa verso l’arrivo, attraverso il sentiero tracciato all’interno del canalone lavico, facendo così ritorno a Piano Provenzana. In questa “giostra” della lunghezza di circa 14,5 km. il più veloce tra gli uomini è stato Daniele Sammatrice (Uisp Santa Croce) con il tempo di 1h28’31; la più veloce Simona Nicholson (Universitas Palermo) in 2h07’01.
La Supermaratona dell’Etna, si è svolta nel pieno rispetto dei protocolli anti-Covid e nella massima sicurezza per tutti, atleti e addetti ai lavori, un segnale coraggioso e consapevole di ripartenza che, per quello che si è visto ieri ha premiato gli organizzatori, che hanno vinto l’ennesima scommessa.