Dall’edizione del nostro magazine di questo mese.
Fonte Chiesa di Cristo Catania (scopri di più)
Dobbiamo riconoscere che si tratta di un messaggio molto breve, singolare e significativo. Gli atei sopprimono la D di DIO per indicare che Dio non è, o non è più, al centro della loro vita perché non esiste oppure, come dicono gli agnostici, non si é in condizione di stabilire che esista o no, perché non si può individuarlo o percepirlo nella realtà. Per loro, Dio non ha nulla a che fare con la vita dell’uomo. Soppresso Dio, al centro del mondo reale c’è solamente l’uomo. Levando la D, resta la parola IO e,come è avvenuto durante il Rinascimento, l’uomo è al centro dell’universo.
Ma di che tipo di uomo si tratta?
Si tratta di una persona che non tollera che, al di sopra di lui, “qualcuno” stabilisca delle regole a cui deve sottostare. Cosicché l’uomo è Legge a sé stesso. Da questo ne conseguono inevitabili risultati. Si tratta di una sorta di egocentrismo dogmatico e confessionale. Al contrario, il centro della vita del credente è Dio. Esso non è il primo nella graduatoria della vita, dopo la famiglia, il lavoro, l’amore ect,ma tutti questi valori rientrano nel rapporto che egli ha con Lui. Dio ha dato valore alla personalità dell’uomo, innanzitutto creandolo “a sua immagine e somiglianza” e, poi costituendolo come reggente di tutto il Creato: Salmi 8:3-6
“Quand’io considero i tuoi cieli, opera delle tue dita,la luna e le stelle che tu hai disposte, che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi?Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura? Eppure tu l’hai fatto solo di poco inferiore a Dio, e l’hai coronato di gloria e d’onore. Tu lo hai fatto dominare sulle opere delle tue mani,hai posto ogni cosa sotto i suoi piedi”.
Da tutto ciò possiamo ricavare questa conclusione: il mondo è diviso tra coloro che credono nell’esistenza di Dio e coloro che non ci credono. Così dalla soluzione del quesito riguardante Dio dipende tutto l’indirizzo che dobbiamo dare alla nostra esistenza.
Ma, un’altra domanda fondamentale che poniamo è: Da che cosa ha avuto origine l’Universo?
- Dal CASO, rispondono gli Atei (leggi il Libro di Jacques Monod: “Il caso e la necessità)”. L’Universo e la natura stessa avrebbero un’origine casuale.
- Da un essere intelligente che i credenti chiamano Dio, che è stata la causa prima (origine casuale)di ogni cosa. Noi credenti riteniamo che Dio ha lasciato la sua firma, l’impronta della sua intelligenza in ogni cosa, dalle infinitesime particelle fisiche (l’atomo) e viventi (la cellula), fino all’universo e all’organismo umano (animale e vegetale) nel loro complesso.
L’universo mostra le impronte di una causa intelligente. D’altra parte anche tutte le opere dell’uomo sono esempi di casualità. Così, allo stesso modo si può conoscere che Dio esiste dalla sua opera. Dalla vista di una casa o di un computer, io subito risalgo con la mente all’ideatore e al costruttore, della cui esistenza sono certo e concludo che anche all’origine dell’esistenza umana vi è stata una causa intelligente e che all’origine di un incontro tra uno spermatozoo maschile e un ovulo femminile, da cui provengo, c’è stato Dio.
- Se un impianto elettrico, con la sua infinita rete di fili, ha avuto un costruttore, perché ammettere che il cervello dell’uomo, che la spina dorsale, con i nervi correnti per ogni parte del corpo, siano il prodotto di una causa cieca e senza intelligenza?
- Se il telescopio non si è potuto fare per caso e da sé, perché sostenere che l’occhio umano ne è stato capace?
Alziamo lo sguardo al cielo. Il salmista ne rimaneva estasiato: Salmi 19:1
“I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annunzia l’opera delle sue mani”.
E l’apostolo Paolo esclama nellaLettera ai Romani Cap.1 v.20
“Infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili”..
Beniamino Franklin, mentre era a Parigi, modellò un sistema planetario per mostrare agli astronomi il mondo ed i suoi pianeti, più vicini ad esso. Lo vide, un giorno, anche un ateo dichiarato, il quale, dopo averlo ammirato, chiese a Franklin:
-“Chi lo ha fatto?”
-“Nessuno”, gli rispose, “Si è fatto da sé, per caso!”
-“Che cosa?”, replicò, sorpreso l’ateo, “Voi scherzate!”
-“E così è dell’uomo, il quale asserisce che l’universo è dovuto al caso”, soggiunse il -Franklin, “Egli scherza!”
“Io non debbo aprire la Bibbia per sapere se Dio esiste. E’ sufficiente che apra i miei occhi e li rivolga al gran libro della natura, dove Dio è leggibilmente scritto, chiaramente rivelato. DIO: è una parola che può leggersi sulle stelle e sul sole, una parola dipinta in ogni fiore, disegnata in ogni foglia, incisa in ogni roccia, una parola sussurrata dai venti, risuonata dai marosi dell’oceano ed intesa, anche dai più duri di orecchi, nei fragori del tuono. Io credo nell’esistenza di un Dio, ma non nell’esistenza di un ateo e di chiunque altro la neghi ed esiga di essere ritenuto sano di mente”.
Guthrie
La maggior parte dei filosofi e degli scienziati di tutte le età hanno creduto in Dio. Socrate ed Aristotele, filosofi dell’antichità, Copernico e Galileo; Newton e Jenner e Millikan cedettero in Dio.
Darwin disse: “La questione dell’esistenza o meno di un creatore, sovrano dell’universo, ha avuto la sua risposta affermativa dai più grandi spiriti che mai vissero”. E aggiunse: “Non si potrebbe concepire l’origine della vita senza che Dio l’abbia creata”.
Thomas Edison, a sua volta:
“Vi è una grande mente direttiva di tutte le cose, un Supremo Essere che dirige il destino del mondo”.
Charles Lyell, grande geologo asserì: “In qualsiasi direzione noi volgiamo le nostre investigazioni, dovunque troviamo le prove più chiare dell’esistenza di un Essere intelligente”.
E, come questi, facciamo riferimento all’autorità di migliaia di altri, appartenenti a tutto lo scibile umano (in realtà Dio esisterebbe anche senza la loro parola e la loro fede), soltanto come dimostrazione che la maggioranza degli uomini, anche colti, hanno creduto in Dio. Questo Essere Intelligente ed Eterno è una Persona, non un’idea o un’astrazione. Una progettazione ed una realizzazione di lavoro non possono che essere che le doti di una persona. Ecco perché concludiamo che Dio è una personalità Divina.
Non c’è peggio di colui che non vuol vedere e di colui che non vuol ascoltare. Noi non ci illudiamo, perché in tal modo si comportano coloro i quali affermano che l’esistenza di Dio non balza evidente agli occhi di tutti. E’ una questione di volontà.
Luca 16:31: “….non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse”.
Come non si persuasero gli Ebrei della divina missione di Gesù.
Quindi, il nostro cordiale consiglio, caro lettore, è quello di metterti alla ricerca di Dio. Egli non è lontano da ciascuno di noi: Atti 17:27-28
“affinché cerchino Dio, se mai giungano a trovarlo, come a tastoni, benché egli non sia lontano da ciascuno di noi. Difatti, in lui viviamo, ci moviamo, e siamo, come anche alcuni vostri poeti hanno detto: “Poiché siamo anche sua discendenza (sue creature)”.
La natura ci dice che esiste un Dio, ma non ci dice chi è Dio. Per questo dobbiamo seguire un’altra strada: la rivelazione di Dio, la Bibbia. Dio si fa conoscere attraverso di essa.
Stefano Scibilia
Chiesa di Cristo Catania
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